Memoria consolidata nel sonno da ippocampo e corteccia

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIV – 21 maggio 2016.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Il consolidamento della memoria nel sonno per effetto di interazioni ippocampo-corteccia è oggetto di attente valutazioni, e interessanti elementi al riguardo si possono attingere da nostre recensioni di studi recenti.

Una questione dibattuta riguarda proprio il ruolo che realmente possono avere queste interazioni nel consolidare uno stato funzionale appreso: secondo molti ricercatori tale meccanismo non sarebbe stato sufficientemente provato.

Un nuovo studio, condotto da Nicolas Maingret e colleghi, rinforzando artificialmente la coordinazione fra SWR (sharp wave-ripples) ippocampali e onde delta corticali e fusi, ha verificato la susseguente riorganizzazione delle reti corticali con aumento della loro responsività durante il richiamo mnemonico, e consolidamento della memoria, fornendo evidenze causali (Maingret N., et al., Hippocampo-cortical coupling mediates memory consolidation during sleep. Nature Neuroscience - Epub ahead of print doi: 10.1038/nn.4304, May 16, 2016).

La provenienza degli autori è la seguente: College de France, Center for Interdisciplinary Research in Biology (CIRB); CNRS UMR 7241; INSERM U1050, Paris (Francia).

Si ritiene che il consolidamento della memoria richieda un intenso e specifico dialogo ippocampo-corteccia cerebrale durante il sonno, che sarebbe in grado di stabilizzare le tracce della memoria, altrimenti labili, formatesi durante la fase di veglia, e di consentirne l’immagazzinamento di lunga durata (long-term memory). Sebbene siano numerose le evidenze indirette di tale processo, rilevate e discusse in vari studi condotti negli anni, mancano delle vere e proprie evidenze dirette.

I ricercatori francesi hanno allora deciso di manipolare direttamente i parametri funzionali verosimilmente esprimenti la base neurobiologica ipotetica del processo di consolidamento durante il sonno, per verificarne gli effetti.

Nicolas Maingret e colleghi hanno manipolato dinamicamente la coordinazione temporale fra le due strutture, ippocampo e corteccia, durante il sonno, dopo un training su una prova di memoria spaziale, specificamente concepita per innescare codificazione mnemonica ma non consolidamento della memoria. Rinforzando la coordinazione endogena fra le SWR ippocampali, le onde delta della corteccia cerebrale e i fusi, mediante stimolazione elettrica temporizzata, si aveva una riorganizzazione funzionale delle reti neuroniche della corteccia prefrontale dei ratti, insieme con un susseguente aumento della responsività prefrontale alla prova ed un’elevata prestazione di richiamo (rievocazione) il giorno dopo. Questi esiti erano in netto contrasto con quanto rilevato nel gruppo di ratti fungente da controllo: in questi roditori, infatti, la prestazione non superava il livello dell’esecuzione casuale.

Questi risultati forniscono la prima prova diretta di un ruolo causale del dialogo ippocampo-corteccia durante il sonno per il consolidamento della memoria, e indicano che il meccanismo sottostante implica una coordinazione finemente sintonizzata fra SWR, onde delta e fusi.

 

L’autore della nota, raccomandando la lettura della recensione dello scorso 7 maggio (Note e Notizie 07-05-16 Una convinzione sulla memoria umana smentita dai fatti), ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura degli articoli di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-21 maggio 2016

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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